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Writer's pictureBarbara Suigo

Carisma Reale: la Regina Elisabetta II

Updated: Jan 21, 2021

Ho cercato un aggettivo che potesse definire, appieno, la figura della regina Elisabetta e ho faticato a trovarlo.


Perché, per chi studia la famiglia reale inglese o nutre un particolare interesse per questa figura molto simbolica, gli aggettivi che la definiscono sono molteplici, ed hanno tutti una valenza fortemente positiva.


Elizabeth Alexandra Mary è, ormai, la regina più longeva della storia, con sessantasette anni di reggenza alle spalle, superando quella della regina Vittoria, sua bisnonna.


Capo della chiesa anglicana e capo del Commonwealth, pur non esercitando alcun potere politico – e pur non potendo esprimere alcuna opinione politica - la sua influenza è, da sempre, ovunque, ai massimi livelli. Oltre che la stima che il mondo intero ha di lei.


Studiando la storia di questa donna, diventata giovanissima regnante contro ogni suo desiderio e aspettativa in merito (la sua reggenza è stata la conseguenza dell’abdicazione di suo zio Edoardo VIII), emergono degli aspetti che fanno di lei una grandissima leader e una grandiosa comunicatrice. Forse, la più grande comunicatrice e diplomatica del secolo – scorso e attuale - non foss’altro per il numero di anni di regno nei quali ha dovuto affrontare, spesse volte, situazioni di gravi conflitti e scandali che hanno rischiato di minare l’equilibrio della corona.


Elisabeth, diventata regina a soli venticinque anni, si è sentita subito investita di un forte senso di responsabilità, rendendosi perfettamente cosciente del fatto che, da quel momento in poi, la responsabilità della corona sarebbe stata solo ed unicamente sua.


Non ebbe molto tempo a disposizione per prepararsi al suo ruolo perché suo padre, re Giorgio, potesse trasmetterle tutte le conoscenze che le servivano per assumere i suoi molteplici incarichi. Infatti, la morte prematura di Giorgio, per un cancro ai polmoni, le causò un’ascesa al trono rapidissima e inaspettata.


Umiltà, determinazione e grande spirito di autocritica sono le caratteristiche che la contraddistinguono e che fanno di lei una donna straordinaria, che non hai mai smesso di mettersi in discussione, che ha sempre accettato, con ponderazione, ascolto e accoglienza, i consigli che le venivano offerti, anche da persone esterne alla cerchia reale, affinché il suo regno potesse continuare a prosperare, adattandosi, sempre con stile e sobrietà, ai tempi che cambiavano.


Instillatole, sin dalla culla, l’idea che la corona fosse diretta emanazione di dio, la sua fede e la sua coerenza rispetto a questi valori, si sono sempre mantenuti ai massimi livelli e, uno fra i motivi per cui mai abdicherebbe, è esattamente il principio di impegno e coerenza che ha deciso di incarnare a pieno titolo.


Consapevole che l’abdicazione di suo zio abbia rappresentato, seppur in un lontano passato, ormai, un grave rischio per la popolarità della famiglia che rappresenta, mai permetterebbe che la storia si possa ripetere, mettendo in pericolo tutto quello che ha costruito e consolidato nel tempo.


Donna di poche e ponderatissme parole, Elizabeth è anche l’emblema di un atteggiamento all’insegna del politicamente corretto e di chi sa dosare abilmente il silenzio, trasformandolo in una potentissima comunicazione, facendo sì che, di lei, il mondo abbia un’opinione di una donna solida, risoluta e rispettosa.


Di recente, durante un’intervista, la regina ha mostrato pubblicamente la corona che indossa durante le occasioni ufficiali, definendola “così pesante da spezzare il collo”, in riferimento alla pesantezza dell’oggetto, di oltre un chilo.


Sono certa che, in questa frase, Lilibeth – come la chiamava suo padre - abbia anche espresso, simbolicamente, il peso di una corona che non ha scelto ma che ha assunto con impegno, successo ed una determinazione assolutamente rari.


Il mio tributo alla regina:





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